Il pazzo glorioso, Venezia, Fenzo, 1753

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 ATTO SECONDO
 
 SCENA PRIMA
 
 Camera.
 
 FLAMINIO e CAMILLO
 
 Flaminio
 Questa del finger mio
 amico è la caggion.
 Camillo
                                     Con sua licenza,
 Berenice l’approva e te desia
 per suo sposo.
 Flaminio
                             Nol niego.
 Camillo
                                                  (Ahi gelosia!)
 Flaminio
595Ella del mio sdegno
 fu a parte ancora ed ella giuramento
 mi diè di sua costanza.
 Camillo
                                            (Ahi che tormento!
 Or qui giace l’inganno).
 Flaminio
                                              A che mai pensi?
 Camillo
 Con tua licenza, amico,
600siamo entrambi ingannati, a te non devo
 nulla cellar. Quel nodo d’amicizia
 che stringemo in Livorno
 vuol che tutto palesi; Berenice,
 quell’istessa ch’a te si mostra fida,
605costanza a me giurò. Per essa fingi
 tu il cavalier, per essa cello anch’io,
 finto suo camerier, lo stato mio.
 Flaminio
 (Che ascolto mai?)
 Camillo
                                     Con tua licenza, amico,
 sì che prudente sei, l’ingrata abori,
610come rissolvo anch’io.
 (Solo a penar più non sarai cuor mio).
 
    Frangi le tue ritorte,
 sdegna quell’alma infida,
 entro il suo sen annida
615un doppio ingrato cor.
 
    (Di sdegno e gelosia
 qual smania l’alma mia,
 smania così tu ancor). (Parte)
 
 SCENA II
 
 FLAMINIO, poi DON FERANTE e PASQUARIELLO
 
 Flaminio
 Misero, che ascoltai. Tal dopio core
620dunque alberga entro il sen di Berenice?
 Quanto purtroppo, o dei, sono infelice. (Parte)
 don Ferrante
 Orsù veniamo a noi; dunque mi dici
 che Angelica...
 Pasquariello
                             T’inganna.
 Ch’ella è una feminaccia
625ch’ha procurato in casa tua venire
 per rubbar, se potesse, e poi fuggire.
 don Ferrante
 Oh caso sorprendente!
 Pasquariello
 (Vediamo se così posso far niente).
 don Ferrante
 Ma tu la conducesti.
 Pasquariello
                                       E che sapeva?
630Ora sol l’ho scoperta,
 ora che col marito l’ho trovata
 in segreti ragiri.
 don Ferrante
                                 È maritata?
 Pasquariello
 Sì signor.
 don Ferrante
                     Il marito
 chi è di costei?
 Pasquariello
                              Un galantomenone.
 don Ferrante
635Galantuom non sarà; sarà un bricone.
 È un briccon, se tien mano
 a simil furberia.
 Pasquariello
 (Mel dice in faccia e non dice buggia).
 don Ferrante
 Voglio scacciarla... Ma ripugna il core...
 Pasquariello
640Eccola, a tempo viene.
 don Ferrante
 Viene! O che dura impresa!
 O ch’il sangue mi bolle nelle vene.
 
 SCENA III
 
 LISETTA e detti
 
 Lisetta
 Mio diletto campione, oh quanto godo
 per l’appuntate nozze
645di Berenice e ’l cavalier... Ma o dei!
 Non mi guarda il mio bene? O caro Orlando.
 don Ferrante
 (Ohimè; non so che fare).
 Pasquariello
                                                  Via scacciatela.
 Lisetta
 Deh volgetevi.
 don Ferrante
                             Olà, che confidenza?
 Lungi lungi da noi vil feminella.
 Pasquariello
650Bravo.
 Lisetta
                (Che sento; ah questa
 opra è del mio marito;
 ma lo farò pentir). Diletto Orlando
 che vuol dir tal disprezzo? Ah caro, caro,
 vuoi divertirti, è ver? Guardami un poco.
 Pasquariello
655Non le state a badar.
 don Ferrante
                                        Eh, s’io rimiro
 quel sembiante piccante e delicato,
 camerata, il mio core è bell’andato.
 Lisetta
 Volgimi almeno un sguardo.
 Pasquariello
                                                      (State saldo).
 don Ferrante
 Eppure ardisci ancora
660contaminar noialtri ardenti eroi?
 Su presto marcia, vattene da noi.
 Lisetta
 Eccomi a te prostrata.
 don Ferrante
                                           (O me meschino,
 il caldo già vien su).
 Pasquariello
                                       (Pensa ad Orlando).
 don Ferrante
 (Ah che non posso più).
 Lisetta
                                              Lascia che bacci
665solo quell’eroica tua mano.
 don Ferrante
                                                   (Amico,
 son vicino a cascar).
 Pasquariello
                                       (Eh non ti perdere,
 dalli un calcio).
 don Ferrante
                               Che dici? I palladini
 non danno calci. Che? Son forse mulli?
 Ergiti su mio lubrico tesoro.
 Pasquariello
670(Conservate il decoro).
 don Ferrante
 (Decoro... Dici ben).
 Lisetta
                                        Posso sicura
 viver del tuo amor?
 don Ferrante
                                       Non più parole.
 Sfrata donna infingarda; io più non voglio
 far l’amore con te.
 Lisetta
                                    Qual nuovo orgoglio?
675Perfidi, vi conosco, indegni, ingrati,
 contro di me vi siete congiurati.
 
    Indegni, bricconi
 vi voglio ammazar.
 Con una spada... No,
680con una lancia... No,
 con uno schiopo... Sì,
 perfidi, perfidi
 farò così.
 
    Ecco lo schioppo;
685dammi la polvere,
 la caccio giù.
 Dammi le palle,
 le metto su.
 Il cane fa crich.
690Lo sparo fa bu.
 Sei morto, sei spento,
 oh misero te.
 Io tutta contento
 vendetta farò.
 
 SCENA IV
 
 DON FERANTE, PASQUARIELLO, poi CAMILLO
 
 don Ferrante
695Che ti pare? Va bene? Amico ingrato,
 che m’hai tu fatto far! Corpo di Bacco
 bisogneria ch’avessi un cor di marmo
 per non m’intenerir. Lasciami andar
 a placar il mio ben.
 Pasquariello
                                      No non partire.
700Vo’ darti una lezion, per impazzire
 come Orlando.
 don Ferrante
                              Sì, bravo,
 mi gratti ove pizica. Son lesto.
 Pasquariello
 Spogliatevi.
 don Ferrante
                         Mi spoglio,
 già mi sento salir dalle midolle
705un pazzesco furor.
 Andate via.
 Camillo
                        Che fate?
 Che vol dir questo? Gl’abiti butate?
 don Ferrante
 Marcia via camerier, non annoiarmi.
 Camillo
 Ma pur con sua licenza...
 Pasquariello
                                               Andate via.
 Camillo
710Qual indecenza è questa!
 Si vesta.
 don Ferrante
                   Che nol vedi
 che sto impazzendo?
 Camillo
                                         Qual parlar voi fate?
 Eh badate...
 don Ferrante
                         Sta’ zitto. Vuoi provare
 il mio furor? Ehi dimmi camerata,
715Orlando ha bastonato camerieri?
 Pasquariello
 Non gli badate, fatte il fatto vostro,
 qualch’albero spiantar dovreste adesso.
 don Ferrante
 È vero. Ingrate piante
 or vi svello infedeli attorno attorno;
720che vo’ spiantar? Son dure come un corno.
 Camillo
 Che stravaganza, o dei...
 don Ferrante
                                               Non disturbarmi,
 or che sono applicato.
 Camillo
                                          Ma mi dica...
 Pasquariello
 Via seguitate.
 don Ferrante
                            O cieli... O stelle... O furie...
 Camillo
 Io comportar nol posso.
 Pasquariello
                                             Tu va’ al diavolo.
 Camillo
725Con sua licenza...
 don Ferrante
                                  O orchi... O porchi... O buffali...
 Camillo
 E voi pur l’approvate.
 Pasquariello
                                          Sì signore.
 don Ferrante
 Or, ch’ho da far?
 Camillo
                                  Deh dittemi...
 don Ferrante
                                                              Un malanno,
 lo sai che m’hai seccato?
 Camillo
 Ma senta almeno.
 Pasquariello
                                   Tu te ne vuo’ andare
730o monto in bestia!
 Camillo
                                    E lui vole impazzire.
 Pasquariello
 
    E ben signorsì
 vogliamo impazzire.
 Che cosa volete,
 ch’avete da dir?
735Se pazzo voi siete,
 l’avete a mostrar.
 
    D’Orlando furioso
 la furia imitate,
 battete, menate
740col braccio guerrier;
 sguaiato, malnatto,
 birbante, secante,
 melenso, insensato,
 il diavolo t’abbia;
745ti venga la rabbia;
 vogliamo impazzir.
 
 SCENA V
 
 DON FERANTE, CAMILLO, poi EUGENIA
 
 don Ferrante
 E ben ti piace signor cameriero?
 Parti che m’approffitti!
 Camillo
 Ma con sua licenza...
 don Ferrante
750Che licenza? Il malan ch’el ciel ti dia;
 o cessa d’annoiarmi o vado via. (Parte)
 Camillo
 Tutto soffrir convien.
 Eugenia
                                         Sempre sì mesto
 ti ritrovo Camillo!
 Camillo
                                    Oppresso il core
 tengo tra mille affanni.
 Eugenia
                                             Ah ben intendo.
755Le preparate nozze...
 Camillo
                                         Eh, queste nozze,
 con tua licenza, il mio scontento fanno.
 Eugenia
 Ben ti capisco; ma tu ancor da saggio
 potresti in dolce oblio
 porre l’antico amore.
 Camillo
                                         Ah nol poss’io.
 Eugenia
760Suole novella fiamma
 estinguer lungo ardore. Ah se volgesti
 a più fida beltà tutt’il tuo affetto,
 così non penaresti.
 Camillo
                                     E qual sarebbe
 questa beltà novella!
 Eugenia
765O t’infingi o mi burli; io sono quella.
 Camillo
 Meco scherzar tu vuoi?
 Eugenia
                                             Eh non è tempo
 più di scherzar; siam camerieri entrambi.
 Camillo
 In mezzo alle mie pene
 ridere del tuo amor pur mi conviene. (Parte)
 Eugenia
770Non credo ch’il mio affetto
 già sia degno di risa; perché scopro
 ch’ho il cor per te piagato
 ti burli del mio amor? Sei troppo ingrato.
 
    S’io ti dico ch’al bel foco
775del tuo sguardo avvampo ed ardo,
 perché caro prendi a gioco
 l’amoroso mio rossor?
 
    Non burlar, che un giorno poi
 de’ crudeli scherzi tuoi
780ben farà pentir amor. (Parte)
 
 SCENA VI
 
 CAMILLO, FLAMINIO, BERENICE, DON FERANTE, LISETTA, PASQUARIELLO ed EUGENIA
 
 Berenice
 Spero che gionto sia
 il sospirato fin del nostro amore.
 don Ferrante
 Dove siete figlioli? Qua le sedie.
 Vieni mia cara Angelica fedele;
785fu un’impostura quel che mi narrasti;
 già mi capacitò la bella mia.
 Pasquariello
 Col tempo lo vedrà vosignoria.
 Lisetta
 Or qui bisogna stare allegramente.
 don Ferrante
 Or via sediamo tutti. Il cavaliero
790presso alla sposa, collà Pasquariello
 e qui Angelica presso al caro Orlando.
 Pasquariello
 (Al diavol quanti siete or or vi mando).
 Eugenia
 Ed io starò vicina al cameriero.
 Camillo
 (Soffri mio cuor; sì vuole il destin fiero).
 Pasquariello
795E bene che si fa?
 don Ferrante
                                  Mentre s’aspetta
 ch’il cuoco sia spedito,
 divertiamoci intanto.
 Flaminio
                                          Io sol direi
 che la mia cara Berenice un po’
 col suo cantar ci favorisce.
 Lisetta
                                                  Certo.
 don Ferrante
800Va’, cori Franceschino.
 E fa’ venir qua il cembalo.
 Berenice
                                                  Perdoni;
 cantar non posso, son da molto tempo
 fuor d’esercizio e men suonar mi piace.
 Flaminio
 Se vaglion le mie preci,
805puole onorarci.
 Berenice
                               A te nulla dev’io
 negar, già che sì vuoi bell’idol mio.
 
    Come appunto in ciel sereno,
 quando il sol ne spunta grato,
 ride il fior nel prato ameno,
810l’augel canta al bosco, al prato,
 scherza il fonte e brilla il mar.
 
    Così l’alma...
 
 Camillo
 Con sua licenza, ah cessi il suono e ’l canto,
 tante smanie soffrir più il cor non puote,
815m’ascolti ognun. Costui che fa chiamarsi
 il cavalier del Foco è un impostore.
 Si finge tal per ingannarmi e avere
 Berenice per sposa.
 don Ferrante
                                       O bravo, bravo.
 Berenice
 Qual impensato colpo? Ahi me meschina!
 Pasquariello
820Ita è tutta la macchina in rovina.
 don Ferrante
 Ehi signor cavaliero è vero questo?
 Flaminio
 Non so niegarlo; a ciò m’induce amore
 per secondar vostro stravolto umore.
 Ma Camillo è un indegno; e ad ottenere
825Berenice in possesso, in vostra casa
 s’è finto camerier.
 don Ferrante
                                    Meglio, meglio.
 Pasquariello
 Tutto adesso si scuopre.
 Eugenia
                                              (O quanti imbrogli!)
 Lisetta
 (Io mi vedo confusa; o che sciagura!)
 Flaminio
 Però non sarà mai che del mio affronto
830ti vanti anima ville. Impugna il ferro.
 Camillo
 Son pronto a sodisfarti. (Cava la spada)
 Berenice
                                             Ahi chi m’aita.
 don Ferrante
 Qui bisogno non c’è di tai braure,
 che se piglio una spada a tutti due
 vi metto le ventose. Marcia dentro
835tu Berenice.
 Berenice
                          (O dei,
 che mi resta a sperar fra tante pene!)
 Eugenia
 (Perder Camillo, o dei, pur mi conviene). (Parte)
 don Ferrante
 Ehi, signor cameriere, in questa casa
 più bene non si sta.
 Camillo
                                       Men vado via.
840Ma invendicato non potrò restare
 e l’astio ch’ho nel sen saprò sfogare. (Parte)
 don Ferrante
 Ella ancor se ne vada. Queste macchine
 non si fanno a un mio pari; andiam mia bella.
 Lisetta
 Vi sieguo o mio campion!
 Pasquariello
                                                 Sorte rubella,
845a mia moglie si fa sì dolce invito?
 Io mi voglio scoprir per suo marito. (Entra)
 Flaminio
 Qual improviso affanno
 me sorprende, ahi me lasso! In un momento
 si cangia il mio contento;
850ah, mi si spezza il core; un infelice
 fra tanti affanni rei
 a che in vita serbate, ingiusti dei?
 
    Vedersi in breve istante
 il caro ben rapire,
855se questo è duol bastante
 da farmi, o dei, morire,
 morte che fa? Dov’è?
 
    Se non m’uccide, ahi lasso,
 il duolo in tal momento,
860morir più non pavento,
 morte per me non v’è. (Parte)
 
 SCENA VII
 
 LISETTA, poi PASQUINO
 
 Lisetta
 Signor Flaminio, oh dei, vien mio marito;
 vo’ veder di fuggirlo.
 Pasquariello
                                         A tempo a tempo
 una parola a lei.
 Lisetta
                                Oimè. Son guai.
865Come ne scamperò?
 Pasquariello
                                        E ben signora?
 Il rossor la confonde?
 Ho da inghiotirne più, non mi risponde?
 Lisetta
 A noi? Qual arroganza? Tu chi sei?
 Che pretendi da me? Sai ben ch’io son
870del Catai la regina, vanne via.
 Pasquariello
 Il malan tu sarai ch’il ciel ti dia.
 Non mi servono a me queste fandonie
 e sai quando mi monta.
 Lisetta
                                              Ah malscalzone!
 Queste parole a me? Tu sarai matto.
 Pasquariello
875Lisetta bada ben che mi vien caldo.
 Lisetta
 Caldo o freddo ti venga, io non ci penso;
 tu m’hai condotta qui, qui ci sto bene,
 si mangia allegramente,
 tu misero pezzente
880altro buono non sei che da gridare,
 sei geloso e non hai pan da mangiare.
 Pasquariello
 Dicon poi ch’il marito
 non bastoni la moglie impertinente.
 Presto vien via con me.
 Lisetta
                                             Aiuto gente.
 
 SCENA VIII
 
 DON FERRANTE e detti
 
 don Ferrante
885Chi strilla? Ch’è successo? Coss’avete?
 Lisetta
 Corri mio cavalier; quest’insolente
 ha avuto tant’ardir di maltrattarmi.
 don Ferrante
 Come ardisci toccarmi
 Angelica, il mio bene fra cotante.
 Pasquariello
890La voglio bastonar quell’arrogante.
 Lisetta
 Signor fingeste il pazzo
 per imitare Orlando il cavaliero;
 ma divenne collui pazzo da vero.
 Pasquariello
 Come?
 don Ferrante
                 Perché?
 Lisetta
                                  Perché sostiene ardito
895ch’io sua moglie son, lui mio marito.
 don Ferrante
 Ah ah che risa.
 Pasquariello
                              E ben che non è vero?
 don Ferrante
 D’Angelica marito Pasquariello?
 Lisetta
 Vi dico che il meschin perso ha il cervello.
 Pasquariello
 Lisetta è moglie mia
900e adesso me la voglio condur via.
 Lisetta
 Diffendetemi voi.
 don Ferrante
                                    Sì ti diffendo.
 Questa amazone è mia, tu speri invano
 di levarla da me pazzo villano.
 
    Non temer, son tuo campione,
905il tuo bel diffenderò.
 Disgraziato, mascalzone,
 via di qua t’ucciderò.
 Idol mio, mia bella Venere
 non ricuso andar in cenere
910per la vaga tua beltà.
 
    Vanne via, non far più strepito
 o ti faccio dare un crepito
 o la testa in aria va. (Parte)
 
 Lisetta
 
    Pria ch’el tuo crepito
915faccia lo strepito,
 la bella Venere
 via se n’andrà.
 
 Pasquariello
 Sono o non sono. Chi sono e dove sono?
 Don Ferrante mi scaccia,
920la moglie m’ha burlato,
 a qual tristo destin son arrivato. (Parte)
 
 SCENA IX
 
 FLAMINIO e BERENICE
 
 Berenice
 Mio Flaminio tu qui?
 Flaminio
                                          Sì mio tesoro.
 Berenice
 Ah s’il padre ti vede!
 Flaminio
                                         In seno a morte,
 pria che lasciarti, io correrò mio bene.
 Berenice
925Ah temo!
 Flaminio
                     Non paventar.
 Male non può accader, deh resta lieta,
 amata Berenice,
 e renda amor nostro desir felice.
 Berenice
 Vanne mio ben... Ma o dei
930par che vaccili in mia tempesta il core.
 Ah se penar degg’io
 sempre nel palpitar, le mie ritorte
 o frangi amore o dami un cor più forte.
 Ma che dico? Ahi me lassa! E come in pace
935senza lui viver posso? Ah troppo, è vero,
 nel sen un rio tormento,
 quando lungi è il mio ben, crescer mi sento.
 
    Pria che privarmi o numi
 del ben che mi dà vita,
940ah rivolgete i lumi
 al cor che sol m’invita
 per chi piagommi il petto
 l’affetto a conservar.
 
    S’il vostro fier rigore
945merta il mio fido amore,
 numi tiranni siete;
 ah prima m’uccidete
 ch’io possa mai mancar. (Parte)
 
 SCENA X
 
 PASQUARIELLO armato con caricatura con visiera e longa sciabla ed una comparsa che li porta il scudo e l’asta; poi DON FERRANTE e LISETTA
 
 Pasquariello
 Al comparir del palladin di Francia
950dan segno i Mori alle future angoscie;
 oh Pasquariello, chi l’avesse detto
 ch’a tai pazzie la moglie
 ti facesse produr! Signor Flaminio,
 lesto, se v’è rumor tosto accorrete.
955Eccoli sempre uniti,
 Paris e Viena; a noi animo e core.
 don Ferrante
 Ah ah, quel Pasquariello impertinente
 come restò confuso! Ov’è! Chi è questo?
 Lisetta
 Che brutta figuraccia! Olà chi sei
960che un pulcino rassembri agli occhi miei?
 Pasquariello
 Buttati a queste piante!
 Lisetta
                                              Che arroganza!
 Animo mio campione.
 don Ferrante
                                            Al conte Orlando
 così di parlar osi? Caglia o ch’io...
 Pasquariello
 Corpo d’un mondo.
 Lisetta
                                      Mostra su coraggio.
965Coraggio sì. Tu non aver paura.
 Pasquariello
 Ah vorrei che tu fossi
 un esercito intier de palladini
 per inghiotirti ad un boccon. Conosci
 tu il gigante Mergante? Io quello sono.
970Quel che con un riverso alto e profondo
 taglia noci di collo a tondo a tondo,
 quel che con le stoccate
 spacca nel mezzo un monte di diamanti.
 E tu...
 don Ferrante
               Non t’accostar, t’amazzo.
 Lisetta
975(Questo alla voce, ai gesti
 il mio sposo mi pare). Eh non pensare
 che sia vile il mio eroe; egli è bastante
 un mondo d’atterrar, non che un gigante.
 don Ferrante
 Lo vuoi provare?
 Pasquariello
                                  Accostati vil fante,
980che se ti do una scopola ti mando
 una visita a far a satanasso.
 don Ferrante
 Non mi spaventeria né men Gradasso;
 non vorrei che ’l mio ben s’intimorisce.
 Pasquariello
 Orsù ti do la vita ed a me cedi
985cotesta donna.
 don Ferrante
                             No non sarà mai;
 Angelica non cedo. Ed ho valore
 per sostenerla... (Oimè mi trema il core).
 Lisetta
 Bravo campion né io
 lascierò fin ch’io viva Orlando mio.
 Pasquariello
990(Questa ancora di più? Fosti amazzata).
 don Ferrante
 L’intendesti.
 Pasquariello
                           L’intesi e ben con l’armi
 noi lo vedremo.
 don Ferrante
                                Certo. Tu m’inviti
 a un convito solenne. Eh Franceschino
 portami qua gl’arnesi.
 Lisetta
                                           Io vo’ aggiutarti.
 don Ferrante
995Cara così m’accendi in sen più foco.
 Pasquariello
 (E sempre più si va avvanzando il gioco).
 Capitoliamo. Vinto ch’avrò
 questa mi piglierò;
 indi la figlia tua mariterò.
 don Ferrante
1000Ma ancor non ci mettesti il se si può;
 e se caddi sconfitto?
 Lisetta
 Resterai priggioniero e con rossore
 dei veder e approvar ciò che faremo.
 Pasquariello
 Io son contento. Alon presto a pugnare,
1005Flaminio non vi state allontanare.
 Lisetta
 Va’ intrepido mio ben, t’assista il fato.
 don Ferrante
 Intrepido signorsì... ma piano piano.
 Pasquariello
 Cos’è, ti tiri indietro.
 don Ferrante
                                         E perché vuoi
 con armi guerreggiar fuor di misura?
1010Vedi che sciabolon.
 Pasquariello
                                      Scudiero aiuta.
 Lisetta
 Si mutin l’armi.
 Pasquariello
                                 Voglio darti gusto,
 piglia la lancia e porgimi qua l’asta.
 don Ferrante
 Coraggio alla tenzone.
 Pasquariello
                                           All’armi all’armi.
 don Ferrante
 Prenditi questo colpo.
 Pasquariello
                                           A te quest’altro.
 don Ferrante
1015Or non la scappi.
 Pasquariello
                                  Te la rompo adosso.
 don Ferrante
 Or t’infilzo.
 Pasquariello
                        Sei vinto.
 don Ferrante
                                            Oh brutta botta.
 Pasquariello
 Cadesti? Il mio valor già trionfò.
 don Ferrante
 Ahi sorte ingrata e ria! Si sdruciollò.
 Pasquariello
 Sei vinto; cedi.
 Lisetta
                               Ferma; or devi meco
1020combattere e ti resta
 me ancora a superar.
 Pasquariello
                                         Non mi cimento
 con imbelle doniciolla.
 Lisetta
                                            Veh codardo
 che fe’ tal doniciolla.
 Pasquariello
                                        Ora la scarma.
 Lisetta
 Ripara.
 Pasquariello
                 (Oh maledetta!
1025M’ha stropiato del tutto).
 Lisetta
 Sei vinto già.
 don Ferrante
                           T’arrendi priggioniero?
 Pasquariello
 Sorte! Fatto! Destin!
 don Ferrante
                                        Franceschino
 incatena costui; viva la bella
 ch’ha debellato l’oste.
 Lisetta
                                          Obbedir devi
1030or alla legge imposta.
 don Ferrante
                                         Vedi e schiatta.
 Pasquariello
 (Non creppo più quando non creppo adesso).
 don Ferrante
 
    La destra deh stendi
 mia diva felice!
 Va bene, che dice?
1035Va bene così?
 
 Pasquariello
 
 Va ben, signorsì.
 
 Lisetta
 
    La destra deh prendi,
 mio ben non tardare.
 Va ben? Che ti pare?
1040Va bene cossì?
 
 Pasquariello
 
 Va ben... signorsì.
 
 Lisetta
 
    Andiam passeggiando.
 
 don Ferrante
 
 Ti serve il tuo Orlando,
 tu dietro camina. (A Pasquariello)
 
 Pasquariello
 
1045(Ah sorte assassina!
 Che pillole inghiotto!
 A che son ridotto!
 Mi trattan così).
 
 don Ferrante
 
    Su dammi un’occhiata. (A Lisetta)
 
 Lisetta
 
1050Oh adagio. (Si ritira)
 
 Pasquariello
 
                       Bel bello.
 Così non si fa.
 
 don Ferrante
 
 Tu approvalo. Olà.
 
 Pasquariello
 
    Che olà? Con chi l’hai?
 Chi son tu non sai.
1055Soffrir più non posso,
 conoscimi un po’. (Leva la visiera)
 
 don Ferrante
 
    Oh oh il camerata.
 
 Lisetta
 
 (L’aveva già pensata).
 
 Pasquariello
 
 E viva l’amico.
1060Finiamo l’intrico.
 
 don Ferrante
 
 Mia bella.
 
 Lisetta
 
                      Mio caro.
 
 don Ferrante
 
 Non v’è più denaro,
 bisogna soffrir.
 
 Pasquariello
 
    Crudele. (A Lisetta)
 
 Lisetta
 
                       Sei pazzo.
 
 Pasquariello
 
1065Indegno. (A don Ferrante)
 
 don Ferrante
 
                     T’amazzo.
 
 Pasquariello
 
 Mi sento morir.
 
 a tre
 
    La sorte da forte
 bisogna soffrir.
 
 Fine dell’atto secondo